Port Arthur, 29 Luglio 1910

   "Ho l’onore di comunicare all’E.V. che una imbarcazione della “CALABRIA” ha vinto una regata di resistenza, corsa contro un’imbarcazione della Nave Tedesca “JAGUAR”[1]

   Il giorno 15 Luglio sono giunte in Nagasaki le navi Germaniche “Iltis” e “Jaguar”. Specialmente cordiali sono state le mie relazioni coi Comandanti Germanici; essi erano entrambi miei ospiti a pranzo a bordo della “Calabria” quando il discorso (non da me provocato) è caduto su regate internazionali. Il Comandante dell’ “Iltis” a tal proposito (colla “alterigia” che è propria degli Ufficiali Tedeschi quando parlano delle forze militari, sia  terrestri che marittime, della loro Nazione) disse le seguenti precise parole:   “se la regata è un po’ lunga, i nostri equipaggi sono assolutamente sicuri di vincere contro chicchessia”; io credetti mio dovere di rilevare tale frase, e risposi scherzando che anche i Marinai Italiani sono vogatori abbastanza resistenti, e che ero prontissimo a dargliene dimostrazione su una regata con un percorso di qualsiasi lunghezza.

   L’invito è stato accolto dal Comandante della “Jaguar”, che ha stabilito un percorso di miglia 4,4 comprendente un giro di boa. L’equipaggio dell’ “Iltis” era impedito dal partecipare alla corsa, perché doveva recarsi l’indomani a Moghi per una passeggiata già organizzata, e la Calabria d’altra parte doveva dopo 36 ore lasciare Nagasaki.

   L’indomani 19 Luglio ha avuto luogo la regata, alla quale non ho voluto partecipare coll’imbarcazione da corsa cedutami dalla “Puglia”, ed ho invece preferito usare una delle lance comuni di bordo (da 14 remi) armata con 12 vogatori.

   La lancia della “Calabria” ha impiegato nell’intero percorso 44 minuti, pur avendo vento frescone in prora durante la prima metà della corsa; l’imbarcazione tedesca è giunta invece con 5 minuti e 40 secondi di ritardo sulla nostra, ritardo che, data la velocità mantenuta di 6 miglia, si traduce in uno svantaggio di oltre mille metri.

   Avevo molta fede nel successo del mio armamento, ma non osavo sperare in un risultato così brillante.

   Per costituire il necessario premio (oltre il volenteroso concorso pecuniario dello Stato Maggiore e mio) ho disposto fossero pagati cento Yen dalla cassa di bordo. La cifra è risultata un po’ alta, ma parmi giustificata dalla eccezionale lunghezza della regata effettuata mentre il termometro segnava oltre 30 gradi. Con vera soddisfazione ho poi constatato che il nostro armamento era a fine corsa in ottime condizioni, e vogava sempre in modo ammirevole".

 

Il Capitano di Fregata

Comandante

M. Casanuova

 

L'Armamento di regata della Calabria

Regata vinta da un armamento di lancia

Amoy, 30 Novembre 1910

   "Durante la recente permanenza della nave in Shangai trovavasi in quell’ancoraggio la nave Germanica “Iltis” che aveva presenziato nello scorso Luglio in Nagasaki alla regata corsa fra gli Armamenti della “Calabria” e del “Jaguar”. Il Comandante dell’ “Iltis” ha insistito per ottenere da noi una rivincita, ed io ho annuito senza difficoltà lasciando a lui completa libertà di definire tutte le modalità della regata.

   La lunghezza della corsa (che comprendeva un giro di poppa all’ “Iltis”) è stata da detto Comandante stabilita in un miglio circa, da percorrersi però due volte scambiando le imbarcazioni fra gli armamenti, (composti di 10 uomini e un padrone) e tenendo conto della durata dei percorsi.

   La regata ha avuto luogo sul Woosung River il 21 Novembre e in entrambe le prove l’Armamento della “Calabria” è giunto primo: con un vantaggio di 28s nella prima corsa quando ha vogato nella nostra imbarcazione (durata del percorso 8m e 19s) e di 44s nella seconda corsa quando ha usato l’imbarcazione germanica (durata del percorso 7m e 42s).

   A questa prova l’armamento dell’ “Iltis” si era lungamente preparato cercando d’imitare il nostro sistema di voga.

   All’armamento vincitore ho fatto corrispondere un premio di dollari messicani 60. Molti ufficiali dell’ “Iltis” e dell’altra nave germanica “Luchs” hanno presenziato alla regata a bordo della “Calabria”, ove è stato offerto all’armamento di lancia germanico della birra e dei sandwich e dato ad ogni uomo una medaglia d’argento della “Calabria” (medaglia ricordo della presente campagna di circumnavigazione).

   Il comandante Germanico ha regalato ad ogni uomo del nostro armamento un dollaro messicano ed un nastro di seta dell’ “Iltis”.

   La partenza della “Calabria” da Shanghai è stata salutata dall’ “Iltis” con marcia reale e saluto alla voce – Menziono tale circostanza per dimostrare che le relazioni fra le due navi erano e si sono mantenute cordialissime".

Il Capitano di Fregata

Comandante

M. Casanuova

 


[1] La “Jaguar”e l’“Iltis” sono due cannoniere della Kaiserliche Marine. Appartengono al gruppo delle sei cannoniere della classe “Iltis”. Di non grandi dimensioni, dotate di armature leggere, sono state principalmente utilizzate per proteggere gli interessi della nazione germanica nelle colonie di tutto il mondo.

   Le prime due imbarcazioni: l’Iltis e la Jaguar sono dotate di quattro cannoni da 8,8 cm, quelle successive, invece, sono armate con due grandi cannoni da 10,5 cm. Per estendere il loro raggio d’azione, il motore ad espansione è stato supportato da una armatura velica. Nonostante le piccole dimensioni, le cannoniere sono navi in grado di affrontare lunghi percorsi in mare aperto. Solo ad alte velocità, e solcando acque poco profonde, perdono parzialmente le loro caratteristiche di grande manovrabilità.

   Tutte sei le navi furono utilizzate per operazioni all’estero e la maggior parte di esse venne distrutta proprio durante queste missioni. L’Iltis, la Jaguar, la Tiger e la Luchs furono di stanza a Tsingtao, in Cina. Vennero tutte affondate dopo la resa delle truppe germaniche in oriente.